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INDICE 4/2022
PARTE I

SAGGI E APPROFONDIMENTI

 

Diritto


L’acquacoltura nella politica comune della pesca alla ricerca di coerenza fra atti vincolanti, orientamenti strategici e metodo aperto di coordinamento                                          
di Cristiana Fioravanti                                                                                                                       

ABSTRACT:

IT:

Diversamente dalla pesca, l’acquacoltura è rimasta, per lungo tempo, sullo sfondo della politica comune. Non sono mancati e non mancano atti dell’Unione europea dedicati a singoli profili dei prodotti acquicoli, fondati per di più su basi giuridiche diverse da o congiuntamente all’art. 43 TFUE. Al di là di tale frammentazione normativa, neppure è mancato un progressivo coinvolgimento della Commissione, per il tramite di strategie e orientamenti, adottati allo scopo di orientare la crescita e lo sviluppo del settore. Ma solo con il regolamento di base sulla politica comune della pesca del 2013, il legislatore dell’Unione, riconoscendo il ruolo importante per la sicurezza alimentare, la crescita sostenibile e l’occupazione in Europa, ha rafforzato – sulla scorta di una prassi che nel tempo si era consolidata – un sistema di coordinamento strategico sulla politica dell’acquacoltura nell’Unione europea. Il contributo mira ad analizzare tale ruolo del metodo aperto di coordinamento nello specifico contesto dell’acquacoltura, dimostrando come per tale via gli obiettivi delle politiche dell’Unione in materia prendono vita nella stretta cooperazione tra Stati membri e Commissione europea.

EN:

Unlike fisheries, for a long time aquaculture has remained in the background of the Common policy. There has been no lack of EU acts dedicated to specific profiles of aquaculture products, based moreover on legal bases other than or in conjunction with Article 43 TFEU. Apart from this regulatory fragmentation, the Commission has not lacked a progressive involvement, by means of strategic guidelines, adopted with the aim of guiding the growth and development of the sector. But only with the 2013 Regulation on the Common Fisheries Policy, the Union legislator, recognising the important role it plays in food security, sustainable growth and employment in Europe, strengthened (following a practice that had become established over time) a system of strategic coordination on aquaculture policy in the European Union. This contribution aims to analyse this role of the open method of coordination in the specific context of aquaculture, proving how the objectives of the Union’s aquaculture policies are brought to life in the close cooperation between Member States and the European Commission.

Sovranità alimentare: strumenti giuridici e strategie alla luce della recente riforma della PAC e del Green Deal

di Daniele Bianchi                                                                                                          

ABSTRACT:

IT:

In primo luogo, l’autore mette in discussione i significati attribuiti alla parola sovranità europea nell’attuale contesto segnato dalla crisi del Covid-19, dalla fin de l’économie-monde cara a Fernand Braudel e dall’ascesa del populismo. In seguito, alla luce della recente riforma della PAC e del Green Deal, delinea le linee guida dell’apparente volontà di ripristinare la sovranità alimentare europea di fronte alle sfide di un’economia globale in evoluzione, tra il partner americano e il rivale sistemico cinese, individuando gli strumenti giuridici dell’Unione a tale scopo.

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EN:

First, the author questions the concept of European sovereignty in the current context marked by the Covid-19 crisis, the “end of the world-economy”, dear to Fernand Braudel, and the rise in power of populism. Then it outlines, with a reflection on the recent reform of the CAP and the Green Deal, the guidelines for European food sovereignty to the challenges of a changing world economy, between the American partner and the Chinese rival by identifying the legal tools available to the Union.

Agraria – Scienze veterinarie (controllo ufficiale)


L’e-commerce di prodotti alimentari: leggibilità e accessibilità delle informazioni tra aspetti normativi e questioni tecnologiche
di Anna F. Ragone e Roberto Fresco                                                                                                                   

ABSTRACT

IT:

Il Regolamento UE n.1169/11 ha stabilito le modalità con cui le informazioni sull’alimento devono essere comunicate ai consumatori nel caso della vendita a distanza. L’applicazione di queste prime disposizioni lascia però alcune zone d’ombra circa l’applicazione dei principi di leggibilità, comprensibilità, accessibilità delle informazioni, nella presentazione tramite i siti internet. In ambito internazionale da più di 20 anni il W3C ha stabilito linee guida di sviluppo per migliorare qualità e standard del web al fine di garantire l’accesso alla rete con diversi dispositivi, in diverse lingue e agevole a tutti gli utenti. Il presente lavoro fornisce alcuni suggerimenti pratici su come impostare siti di vendita on line per il settore alimentare nel rispetto sia dei principi del Regolamento FIC che delle regole del W3C.

EN:

Regulation (EU) n°1169/2011 provides a set of rules in order to guarantee the right of consumers to information and procedures for the provision of food information, including selling food by means of distance communication. However, relevant grey areas occur in the concrete implementation of these rules in terms of readability, usability, accessibility of e-commerce websites. At the international level, for more than 20 years, W3C has developed new standards so that the Web works on different devices, in different languages, for people of all abilities. This paper provides some practical suggestions in order to setup e-commerce web sites for agrifood sector in compliance with both the principles of the Regulation on Food Information to Consumers (FIC) and the W3C guidelines.

PARTE II

NOTE E COMMENTI

La saga della FETA si arricchisce: il caso «FETA III» [nota a CGUE, sent. 14 luglio 2022 Causa C-159/201, Commissione europea c. Regno di Danimarca]
di Angelica Bonino                                                                                                               

ABSTRACT:

IT:

La sentenza «Feta III» del 14 luglio 2022 (C-159/20) afferma che l’utilizzo di una denominazione di origine protetta, quale è la DOP «Feta», per designare prodotti fabbricati nel territorio dell’Unione, non conformi al disciplinare di produzione, pregiudica gli obiettivi e gli scopi perseguiti dal regolamento n. 1151/2012, indipendentemente dal fatto che tali prodotti siano, o meno, destinati all’esportazione verso paesi terzi, in quanto, in base all’art. 13, par. 3 del regolamento n. 1151/2012, gli Stati membri sono tenuti ad adottare adeguate misure per prevenire o far cessare l’uso illecito delle DOP e IGP che siano anche solo «prodotte» entro i confini del proprio Stato. Il Regno di Danimarca, avendo omesso di prevenire e far cessare l’uso, da parte dei produttori lattiero-caseari danesi, della DOP «Feta» per designare formaggio non conforme al disciplinare di tale DOP, è così venuto meno agli obblighi ad esso incombenti in forza del regolamento n. 1151/2012

EN:

The “Feta III” judgment of July 14, 2022 (C-159/20) affirms that, the use of a protected designation of origin, such as the PDO «Feta», to designate products produced in the territory of the Union, which do not comply with their products specification, compromises the objectives and purposes pursued by Regulation No. 1151/2012, regardless of whether   such products are, or are not, intended for export to third countries, since, pursuant to article 13, par. 3 of Regulation No. 1151/2012, Member States are required to take adequate measures to prevent or cease the unlawful use of PDOs and PGIs that are even only «produced» within the borders of their own state. The Kingdom of Denmark, by failing to prevent or stop the use by Danish dairy producers of the PDO «Feta» to designate cheese which does not comply with the product specification for that PDO, has failed to fulfil its obligations under Regulation No 1151/2012.

PARTE III

DOCUMENTAZIONE

Osservatorio di giurisprudenza alimentare 4/22

a cura di Vito Rubino, Giovanni Stangoni                                                                            

Relazione del Massimario Servizio Penale della Corte di Cassazione “Novità normative della “Riforma Cartabia”, Capitolo V, Estinzione delle contravvenzioni alimentari per adempimento di prescrizioni impartite all’organo accertatore”

Nota del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste “Circolare esplicativa in materia di disposizioni transitorie per l’adeguamento dell’elenco delle non conformità in applicazione del Reg. UE 2018/848 e del Reg. di esecuzione UE 2021/279”

 

Nota del Ministero della Salute “Linee guida sulla qualità dei funghi spontanei secchi e congelati”

 

Nota del Ministero della Salute “richiesta di pubblicazione sul sito dei pareri di CreNaRia dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Val D’Aosta e della nota ministeriale relativi al problema delle “larve di ditteri nei fughi”

 

Documento “Centro di Referenza Nazionale per la Rilevazione negli Alimenti di Sostanze e Prodotti che provocano Allergie e Intolleranze – CReNaRiA Parere n° 1 del 26/05/2022

Libri

Abusi di filiera (agro-alimentare) e giustizia del contratto, di Stefano Masini (R. Pennazio)

Atti del Convegno Comunicazione di sostenibilità e blockchain. Strumenti giuridici e prospettive tecnologiche per il settore vitivinicolo, a cura di Giuseppina Pisciotta Tosini


Notizie sugli autori      

 

 

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