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1/2021
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Editoriale:

ALIMENTA, trent'anni dopo,

di Vito Rubino, Fausto Capelli e Paolo Borghi

                                                                                                  p. 5

PARTE I

SAGGI E APPROFONDIMENTI

Diritto

2) La trasparenza nell’analisi del rischio all’interno della filiera alimentare come principio di democrazia

di Fausto Capelli e Giovanni Giangiobbe 

                                                                                                           p.  9

ABSTRACT:

IT:

Questo articolo analizza l'impatto del regolamento europeo 2019/1381 con particolare riferimento alla trasparenza nella valutazione del rischio alimentare e, più in generale, nella sicurezza alimentare. e istituzionali introdotte dal regolamento, nonché ai suoi probabili effetti futuri: lo sviluppo di nuove strategie nella comunicazione del rischio; una (EFSA) la cui indipendenza dovrebbe risultarne rafforzata; la partecipazione del pubblico e dei portatori di interesse nel processo di analisi del rischio.

 

EN:

This article analyses the impact of the new European Regulation No. 2019/1381 on the transparency and sustainability of the EU risk assessment in the food chain. Particular attention is paid by the Authors to the institutional and procedural reforms introduced by the Regulation and their probable future effects: a development of new strategies in risk communication; a new governance for EFSA (the European Agency for Food Safety, that is supposed to strengthen its independence) and the direct participation of public and stakeholders to risk assessment procedures.

PAROLE CHIAVE:

Analisi del rischio trasparenza indipendenza sostenibilità - EFSA sicurezza alimentare comunicazione del rischio partecipazione.

Risk analysis transparency independence sustainability EFSA food security risk communication participation.

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L’etichettatura nutrizionale front-pack: la «nutrinform battery» italiana e la «nutri-score» francese 

di Valeria Pullini

                                                                                                                                         p. 35 

    

ABSTRACT:

IT:

Che vi fosse o meno bisogno di un sistema di etichettatura nutrizionale per gli alimenti, ulteriore rispetto alla dichiarazione nutrizionale obbligatoria, non è argomento trattato nel presente elaborato, il quale non contiene, perciò, commenti sul punto, ma si sofferma, invece, sulla relativa strutturazione e sui presupposti giuridico- normativi che ne costituiscono il fondamento. L’etichettatura nutrizionale front-pack è un’indicazione di carattere facoltativo e supplementare, le cui previsione e modalità di espressione e presentazione sono demandate alla decisione di ciascuno Stato membro dell’UE, in virtù di una specifica norma contemplata dal regolamento n. 1169/2011/UE: l’art. 35. Per questo motivo, oltre ad essere facoltativa, tale forma di espressione e presentazione supplementare può anche essere diversa da Stato a Stato all’interno del territorio dell’Unione, diversamente da ciò che accade per l’etichettatura nutrizionale obbligatoria. L’Italia ha adottato nel mese di novembre 2020, a mezzo di apposito decreto interministeriale, la cosiddetta «NutrInform Battery », ossia un logo raffigurante una batteria elettrica, che costituisce una forma di espressione visiva del valore energetico e di alcuni nutrienti, aggiuntiva e volontaria, da apporre sul fronte del packaging. La Francia, invece, già dall’anno 2017, ha proposto e adottato il noto «Nutri-Score», che consiste in un logo raffigurante cinque colori (dal verde al rosso, con gradazioni cromatiche intermedie) e cinque lettere (dalla A alla E) combinati tra loro in base alla presenza di elementi considerati positivi (ad esempio vitamine, minerali, fibre) e negativi (ad esempio zuccheri, sale, grassi saturi). Nell’elaborato vengono posti a confronto i predetti due sistemi supplementari di etichettatura nutrizionale front-pack e, mentre il sistema italiano a batteria sembra rispettare fedelmente il dato normativo europeo di riferimento, quello francese, proprio sotto tale profilo, presenta alcune criticità, che nel presente scritto si è inteso rappresentare.

EN:

It is not the task of this paper to determine whether or not an additional nutritional labeling system for foods was needed. The present paper focuses on the structure and on the juridical- normative presuppositions, as the foundation of such an optional expression system. Front-pack nutrition labeling is an optional and supplementary indication, whose provisions and methods of expression and presentation are left to the decision of each EU Member State, by virtue of art. 35 of regulation no. 1169/2011/EU. For this reason, besides being optional, this form of additional expression and presentation may also be different from State to State within the territory of the European Union, unlike what happens for mandatory nutrition labeling. In November 2020, Italy adopted, by means of a specific interministerial decree, the so-called “NutrInform Battery”, that is a logo depicting an electric battery to be placed on the front of the packaging. It constitutes an additional and voluntary form of visual expression of the energy value and of some nutrients. France, on the other hand, since 2017, has proposed and adopted the well-known “Nutri-Score”. It consists of a logo depicting five colors (from green to red, with intermediate chromatic gradations) and five letters (from A to E) combined with each other and based on the presence of elements considered positive (for example vitamins, minerals, fibers) and negative (for example sugars, salt, saturated fats). In this report the aforementioned two supplementary frontpack nutritional labeling systems are compared and, while the Italian battery system seems to faithfully respect the European regulatory data of reference, the French one, from this point of view, presents some criticalities, which are here briefly described.

PAROLE CHIAVE:
Nutrinform Battery – Nutriscore – etichettatura degli alimenti – claims nutrizionali – informazioni sugli alimenti ai consumatori – tabella nutrizionale.

Nutrinform Battery – Nutriscore – food labelling – Nutritional claims – Information to consumer – nutrition facts.

Veterinaria

Autocontrollo e HACCP: stato dell’arte della semplificazione nell’ambito delle attività di ristorazione commerciale di piccole e medie dimensioni

di Maria Ausilia Grassi

                                                                                                                                        p. 51

ABSTRACT
IT:

A seguito della semplificazione dell’impianto normativo in materia alimentare, gli Operatori del Settore Alimentare (OSA), beneficiano di una certa flessibilità nell’applicazione del sistema, permettendogli quindi di garantire la sicurezza delle loro produzioni. Attraverso la compilazione di questionari da parte dell’OSA e di check-list in fase di sopralluogo, si è voluto indagare il livello di adesione alle procedure semplificate, di alcune microimprese operanti nel settore della ristorazione collettiva. L’indagine ha evidenziato, per la quasi totalità delle realtà analizzate, una situazione non soddisfacente, imputabile soprattutto a gravi carenze formative degli OSA interessati.
 

EN:
By simplifyng the food regulatory system, the Food Business Operators (FBO) benefit from a certain flexibility in the application of the system, thus allowing them to guarantee the safety of their productions. Through the completion of questionnaires by the FBO and check-lists during the inspection phase, we wanted to investigate the level of adherence to the simplified procedures of some microenterprises operating in the collective catering sector. The survey highlighted, for most of the realities analyzed, an unsatisfactory situation, attributable above all to serious training deficiencies of the FBOs concerned.


PAROLE CHIAVE
HACCP – igiene degli alimenti – autocontrollo – semplificazione - imprese artigiane.
HACCP – Food hygene – self-control – semplification – food production – craft industries.

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Dalla terra alla tavola con i microelementi: la tracciabilità analitica del tartufo bianco 

di Maurizio Aceto

                                                                                                                                         p. 68

ABSTRACT

IT:

Il Tuber magnatum Pico o tartufo bianco è uno degli alimenti più noti, pregiati e costosi al mondo. In particolare, quello raccolto nel Monferrato, nelle Langhe e nel basso Piemonte, è considerato in assoluto il migliore, e per questo motivo è un facile bersaglio per la contraffazione di tipo specifico o di tipo geografico. Negli ultimi anni la ricerca scientifica in campo chimico ha messo a disposizione alcuni metodi che puntano a rivelare queste frodi. In questo articolo si descrive il ruolo della determinazione dei microelementi come mezzo per salvaguardare la qualità del prodotto piemontese, attraverso l’identificazione dell’impronta digitale che dal terreno si trasmette al tartufo.
 

EN:

The Tuber magnatum Pico or white truffle is one of the best known, most valuable and expensive foods in the world. In particular, the one collected in Monferrato, Langhe and lower Piemonte, is considered the best by far, and for this reason it is an easy target for specific or geographical counterfeiting. In recent years, scientific research in the chemical field has made available some methods that aim to reveal these frauds. This article describes the role of the determination of microelements as a way to safeguard the quality of the piemontese product, through the identification of the fingerprint that is transmitted from the soil to the truffle.


PAROLE CHIAVE

ICP-MS, lantanidi, Piemonte, tartufo bianco del Monferrato, terreno, tracciabilità.

ICP-MS, lanthanides, Piemonte, Monferrato white truffle soil, traceability.

PARTE II

NOTE E COMMENTI

Suprema Corte di Cassazione, SS.UU. n. 1914/2021 I. s.p.a. c. V.D. 

​Qui il testo della sentenza >> 

Quale giudice per il biologico: note alla sentenza 1914/2021 resa dalla corte di cassazione, sezioni unite sulla relativa questione di giurisdizione. Prime luci sul nuovo orizzonte della giustiziabilità delle misure esecutive disposte dagli organismi di controllo designati al controllo e certificazione del biologico 

di Daniele Pisanello

                                                                                                                                             p. 101

ABSTRACT

IT:
Con sentenza n. 1914 del 28 gennaio 2021 la Corte di cassazione, sezioni unite civili, ha stabilito che, in Italia, il giudice competente per le azioni proposte da un operatore, iscritto al Sistema di controllo del biologico (ex Reg. 834/2007/CE), è il giudice civile e non, come invece sostenuto dal di Stato, il giudice amministrativo. La sentenza conferma le acquisizioni già raggiunte con propria ordinanza n. 9678/2019, resa in occasione del regolamento preventivo di giurisdizione nell’ambito delle attività di controllo e certificazione del biologico.

EN:

With its judgment no. 1914 of 28 January 2021, the Italian Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, established that, in Italy, the judicial review of the decisions taken by the control body for organic production belongs to the civil judge and not, as instead claimed by the Consiglio di Stato, the administrative judge. The ruling confirms the acquisition already addressed by the Italian Higher Court on 2019 (ordinanza no 9678) on the occasion of the first preventive jurisdictional regulation in the context of organic control and certification activities.
 

PAROLE CHIAVE
Agricoltura biologica - controllo e certificazione del biologico - prodotti biologici - non conformità - controllo ufficiale filiere agroalimentari -controllo giurisdizionale – giurisdizione - misure esecutive - produzioni agroalimentari regolamentate - organismi di controllo.
Organic farming – control and certification of organic products – organic products – non-compliance – official control of agri-food chain – jurisdiction – implementing acts – regulated food products - control bodies.

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Corte di giustizia UE, sentenza del 17 dicembre 2020, causa C-490/19, Syndicat interprofessionnel de défense du fromage Morbier c. Société Fromagère du Livradois SAS,

Qui il testo della sentenza >> 

Riprodurre la forma di una DOP: un caso di evocazione o prassi idonea a indurre in errore il consumatore? 

di Martina Terenzi

                                                                                                                                               p. 135

ABSTRACT

IT:
Nella sentenza del 17 dicembre 2020, in causa C-490/19, per la prima volta, la Corte di giustizia dell’Unione europea è stata chiamata ad accertare se la riproduzione della forma, delle caratteristiche distintive e/o dell’aspetto tipico di un prodotto tutelato da una denominazione registrata, in assenza dell’utilizzo della denominazione, sia idonea a costituire una «prassi in grado di indurre in errore il consumatore sulla vera origine del prodotto»; prassi vietata dagli artt. 13, par. 1, lett. d del regolamento n. 510/2006, nonché del regolamento n. 1151/2012. La vicenda controversa riguarda il formaggio francese «Morbier» che beneficia di una denominazione d’origine controllata (DOC) a partire da un decreto del 22 dicembre 2000 e che si caratterizza per la presenza di una striscia nera di carbone vegetale che divide il formaggio in due parti in senso orizzontale, esplicitamente menzionata nella descrizione del prodotto contenuta nel disciplinare dello stesso. Secondo il Syndicat interprofessionnel de défense du fromage Morbier la produzione e la commercializzazione da parte della Société Fromagère du Livradois di un formaggio che riprende l’aspetto visivo di quello protetto dalla DOP «Morbier», in particolare, la striscia nera posizionata al centro del formaggio recherebbe danno alla DOP e si sostanzierebbe in un atto di concorrenza sleale e parassitaria. La pronuncia della Corte di giustizia qui esaminata segna un importante passo avanti nel sistema di tutela dei regimi di qualità in quanto ricomprende la riproduzione della forma caratteristica di una denominazione d’origine nel regime di tutela estensivo delineato dall’art. 13, par. 1, lett. d del regolamento n. 1151/2012 sulla base della sussistenza di una sola condizione consistente nella semplice idoneità di tali atti a determinare un rischio (provato) di induzione in errore del consumatore circa la provenienza geografica o la produzione d’origine del prodotto. La tutela accordata alle denominazioni d’origine dai regolamenti riguarda la denominazione registrata e non il prodotto che quest’ultima ha a oggetto. Conseguentemente, tale protezione non ha lo scopo di vietare l’utilizzo dei metodi di fabbricazione o la riproduzione di una o più caratteristiche contemplate nel disciplinare di un prodotto protetto da una siffatta denominazione. La Corte di giustizia ha quindi chiarito che al fine di stabilire se ricorra un rischio di induzione in errore per il consumatore europeo, normalmente informato e ragionevolmente attento ed avveduto, occorre effettuare una valutazione caso per caso alla luce di ogni elemento rilevante, comprendendo altresì le modalità di presentazione al pubblico dei prodotti. In altri termini, occorre verificare se l’aspetto e/o la forma del prodotto oggetto della denominazione registrata sia una caratteristica talmente distintiva del prodotto la cui riproduzione potrebbe “confondere” il consumatore tanto da fargli credere che il prodotto contenente detta riproduzione sia oggetto della denominazione registrata.

 

EN:

In its judgment of 17 December 2020 in Case C-490/19, the Court of Justice of the European Union was asked for the first time to determine whether the reproduction of the shape, distinctive characteristics and/or typical appearance of a product protected by a registered name, in the absence of the use of the name, is capable of constituting a ‘practice liable to mislead the consumer as to the true origin of the product’, a practice prohibited by Article 13(1)(d) of Regulation 510/2006 and Regulation 1151/2012. The case at issue concerns the ‘Morbier’ French cheese, which has been granted a registered designation of origin according to a decree of 22 December 2000 and is characterised by the presence of a black strip of charcoal dividing the cheese horizontally into two parts, which is explicitly mentioned in the product specification description. According to the Syndicat interprofessionnel de défense du fromage Morbier, the production and marketing by Société Fromagère du Livradois of a cheese which has the same visual appearance as the cheese protected by the ‘Morbier’ PDO, namely, the black stripe in the middle of the cheese, is detrimental to the PDO and constitutes an act of unfair competition and parasitism. The judgment of the Court of Justice under consideration marks an important step forward in the system of quality schemes protection since it includes the reproduction of the characteristic form of a designation of origin in the extensive system of protection set out in Article 13(1)(d) of Regulation No 1151/2012 on the basis of the existence of a single condition consisting in the mere fact that such acts are liable to give rise to a (proven) risk of misleading the consumer as to the geographical origin or production of the product. The protection granted to designations of origin by the regulations concerns the registered name and not the product to which it relates. Consequently, the purpose of that protection is not to prohibit the use of manufacturing methods or the reproduction of one or more characteristics set out in the specification of a product protected by such a designation. The Court of Justice has therefore clarified that in order to determine whether there is a risk of misleading the reasonably well-informed and reasonably observant and circumspect European consumer, a case-bycase assessment must be made in the light of all relevant factors, including the manner in which the products are presented to the public. In other words, it must be ascertained whether the appearance and/or shape of the product covered by the registered name is such a distinctive characteristic of the product that its reproduction could “confuse” the consumer to the extent that he would believe that the product containing that reproduction is the subject of the registered name.
 

PAROLE CHIAVE
Indicazioni Geografiche Protette – I.G.P. – Denominazioni di Origine Protetta – D.O.P. – evocazione – pratiche commerciali sleali – forma o aspetto che caratterizzano un prodotto a denominazione registrata – consumatore medio – prodotti agricoli e alimentari – regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari.

Protected Geographical Indications – P.G.I. - Protected Denominations of Origin P.D.O. – evocation – misleading practices - shape or appearance characterising a product covered by a registered name – average consumer – agricultural products and foodstuffs – quality schemes for agricultural products and foodstuffs.

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PARTE III

DOCUMENTAZIONE

Osservatorio di giurisprudenza alimentare 1/21 

a cura di Valeria Amenta, Giovanni Stangoni

                                                                                                                                             p. 151

Nota del Ministero della Salute «Indicazioni per l’esecuzione delle attività di campionamento e analisi di matrici afferenti agli ambiti di cui all’articolo 2, comma 1 del decreto legislativo n. 27 del 2 febbraio 2021 nell’ambito dei controlli ufficiali di cui al regolamento (UE) 2017/625, in relazione alle disposizioni previste dal Decreto legge 22 marzo 2021 n. 42 “Misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare” pubblicato sulla Serie Generale n.72 della GU del 24 marzo 2021» 

                                                                                                                                 p. 183

 

Nota del Ministero della Salute «Misure straordinarie per la rideterminazione della shelf-life dei prodotti alimentari e congelamento carne fresca» 

                                                                                                                                           p. 187

Libri

                                                                                                                                p. 191

Notizie sugli Autori
                                                                                                                                          p. 193
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